ATTIVO
Infinito presente: -ere
Indicativo presente: -e
Indicativo passato: -ive (opp. -ave)
Indicativo futuro: -erabe
Condizionale presente: -arie
Ottativo presente: -ese
Imperativo singolare: -es oppure -0
Imperativo plurale: -ete
Probabilitario presente: -orse
Participio: -enti
Participio sostantivato: -ento
Gerundio: -enter
PASSIVO
Infinito presente: -eri
Indicativo presente: -i
Indicativo passato: -ivi (opp. -avi)
Indicativo futuro: -erabi
Condizionale presente: -arii
Ottativo presente: -esi
Imperativo singolare: non esiste
Imperativo plurale: non esiste
Probabilitario presente: -orsi
Participio: -iti
Participio sostantivato: -ito
Gerundio: -iter
Il participio e gerundio, in relazione al tempo, è generico, e si può usare quando il tempo non è definito. Per specificare il tempo, si possono usare le forme determinative:
ATTIVO
Participio / gerundio presente: -ent- (-i, -o, -er)
Participio / gerundio passato: -et- (-i, -o, -er)
Participio / gerundio futuro: -etur- (-i, -o, -er)
PASSIVO
Participio / gerundio presente: -int- (-i, -o, -er)
Participio / gerundio passato: -it- (-i, -o, -er)
Participio / gerundio futuro: -itur- (-i, -o, -er)
Per ricavare i tempi progressivi si applica a tutte le forme eccetto i participi / gerundi, prima della desinenza, il suffisso -ant-;
per ricavare i tempi anteriori si applica a tutte le forme eccetto i participi / gerundi, prima della desinenza, il suffisso -at-;
per ricavare i tempi posteriori si applica a tutte le forme eccetto i participi / gerundi, prima della desinenza, il suffisso -atur-.
Specialmente nel caso che la radice verbale termini con una y preceduta da consonante, si può, per comodità di pronuncia, sostituire le desinenze -ive e -ivi rispettivamente con -ave e -avi; invece, nello stesso caso, la desinenza -i dell’indicativo presente ed i suffissi -int-, -it-, -itur- dei participi/gerundi non possono essere sostituiti; questo perché nella desinenza -i e nei suffissi citati la vocale i è caratterizzante del passivo, quindi non può cambiare.
Il verbo non varia per le diverse persone, quindi il soggetto della frase va sempre espresso, eccetto che nell’imperativo, per il quale si sottintende sempre come soggetto la seconda persona, singolare o plurale a seconda della desinenza verbale.
Quando l’imperativo è alla seconda persona singolare, si può anche omettere la desinenza ed usare soltanto la nuda radice, quando l’eufonia e la pronunciabilità lo consentono.
USO DEI MODI VERBALI
Il modo condizionale si usa in entrambi i termini di un periodo ipotetico, quindi traduce anche il nostro congiuntivo in una proposizione condizionale.
Il modo ottativo si usa quando il verbo esprime un’idea di volontà, traduce il nostro congiuntivo esortativo; quando invece il nostro congiuntivo non esprime un’idea di volontà, si traduce con l’indicativo.
Per esprimere invece l’idea di un comando o di una richiesta diretta, si usa l’imperativo, come in italiano.
Il modo probabilitario esprime una probabilità, un’ipotesi, e traduce il nostro futuro usato in tali casi. Es.: “A quest’ora già starà dormendo”.
Il participio, in relazione al tempo, è generico, come si è già detto, e si può usare quando il tempo non è definito ma anche quando il tempo è presente attivo o passato passivo.
Infinito presente: -ere
Indicativo presente: -e
Indicativo passato: -ive (opp. -ave)
Indicativo futuro: -erabe
Condizionale presente: -arie
Ottativo presente: -ese
Imperativo singolare: -es oppure -0
Imperativo plurale: -ete
Probabilitario presente: -orse
Participio: -enti
Participio sostantivato: -ento
Gerundio: -enter
PASSIVO
Infinito presente: -eri
Indicativo presente: -i
Indicativo passato: -ivi (opp. -avi)
Indicativo futuro: -erabi
Condizionale presente: -arii
Ottativo presente: -esi
Imperativo singolare: non esiste
Imperativo plurale: non esiste
Probabilitario presente: -orsi
Participio: -iti
Participio sostantivato: -ito
Gerundio: -iter
Il participio e gerundio, in relazione al tempo, è generico, e si può usare quando il tempo non è definito. Per specificare il tempo, si possono usare le forme determinative:
ATTIVO
Participio / gerundio presente: -ent- (-i, -o, -er)
Participio / gerundio passato: -et- (-i, -o, -er)
Participio / gerundio futuro: -etur- (-i, -o, -er)
PASSIVO
Participio / gerundio presente: -int- (-i, -o, -er)
Participio / gerundio passato: -it- (-i, -o, -er)
Participio / gerundio futuro: -itur- (-i, -o, -er)
Per ricavare i tempi progressivi si applica a tutte le forme eccetto i participi / gerundi, prima della desinenza, il suffisso -ant-;
per ricavare i tempi anteriori si applica a tutte le forme eccetto i participi / gerundi, prima della desinenza, il suffisso -at-;
per ricavare i tempi posteriori si applica a tutte le forme eccetto i participi / gerundi, prima della desinenza, il suffisso -atur-.
Specialmente nel caso che la radice verbale termini con una y preceduta da consonante, si può, per comodità di pronuncia, sostituire le desinenze -ive e -ivi rispettivamente con -ave e -avi; invece, nello stesso caso, la desinenza -i dell’indicativo presente ed i suffissi -int-, -it-, -itur- dei participi/gerundi non possono essere sostituiti; questo perché nella desinenza -i e nei suffissi citati la vocale i è caratterizzante del passivo, quindi non può cambiare.
Il verbo non varia per le diverse persone, quindi il soggetto della frase va sempre espresso, eccetto che nell’imperativo, per il quale si sottintende sempre come soggetto la seconda persona, singolare o plurale a seconda della desinenza verbale.
Quando l’imperativo è alla seconda persona singolare, si può anche omettere la desinenza ed usare soltanto la nuda radice, quando l’eufonia e la pronunciabilità lo consentono.
USO DEI MODI VERBALI
Il modo condizionale si usa in entrambi i termini di un periodo ipotetico, quindi traduce anche il nostro congiuntivo in una proposizione condizionale.
Il modo ottativo si usa quando il verbo esprime un’idea di volontà, traduce il nostro congiuntivo esortativo; quando invece il nostro congiuntivo non esprime un’idea di volontà, si traduce con l’indicativo.
Per esprimere invece l’idea di un comando o di una richiesta diretta, si usa l’imperativo, come in italiano.
Il modo probabilitario esprime una probabilità, un’ipotesi, e traduce il nostro futuro usato in tali casi. Es.: “A quest’ora già starà dormendo”.
Il participio, in relazione al tempo, è generico, come si è già detto, e si può usare quando il tempo non è definito ma anche quando il tempo è presente attivo o passato passivo.
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